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sradicamento di qualsiasi forma di criminalità organizzata

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Messaggio  Alfredo Sasso Gio Feb 19, 2009 9:57 pm

Lo sradicamento di qualsiasi forma di criminalità organizzata deve
avvenire attraverso: sottrazione di manodopera cui oggi la criminalità
può attingere ampiamente (a causa di elevato livello di disoccupazione,
clima di illegalità diffusa e di comportamenti irrispettosi delle regole e
del vivere comune); fermezza repressiva; separazione netta tra politica e
malaffare; partecipazione più attiva della Società civile nell’isolare comportamenti
criminali.
La situazione napoletana e meridionale non può essere affrontata con
metodi convenzionali. Contemporaneamente ad un movimento di rinascita
culturale è necessario uno sforzo congiunto a livello nazionale e locale
per dimostrare che lo Stato esiste anche nel Mezzogiorno d’Italia. I
cittadini, scegliendo la strada della ribellione morale alle mafie, devono
sapere di poter contare su uno Stato che non lì lascerà soli.
L’altro elemento fondamentale è la diffusione di comportamenti in linea
con il rispetto delle leggi e delle regole da parte dei cittadini, per separare
in maniera più evidente i comportamenti legali da quelli illegali.
Oggi la distinzione tra ciò che è legale o illegale, nelle regole del vivere
civile nel Sud, è sbiadita e indefinita.
Un movimento di rinascita del popolo meridionale deve passare attraverso
la diffusione del senso di rispetto delle regole e delle leggi comuni.
Non è concepibile che un automobilista a Napoli apra il finestrino
della propria auto e getti dei rifiuti per strada. Lo stesso cittadino in una
città del Nord (o ancora più evidentemente all’estero) non avrebbe lo
stesso comportamento.
Gli stranieri che vengono a Napoli per viverci, alla lunga, cominciano
ad adottare gli stessi comportamenti asociali ed incivili. Questo indica
la presenza di un clima che non contrasta o addirittura accetta culturalmente
certi comportamenti.
Da una parte è quindi necessario un movimento culturale che cambi
questo clima di irregolarità e inciviltà fino ad oggi non sufficientemente
contrastato; dall’altra, sono indispensabili una serie di esempi continui,
che dimostrino che anche al Sud chi non rispetta le regole o le leggi viene
punito o sanzionato.
A supporto di un tale cambiamento un ruolo fondamentale deve venire
dalle polizie municipali che devono rappresentare la prima forma
di presenza dello stato sul territorio, anche per il rispetto di piccole regole
di convivenza civile.
Bisogna partire dalla convinzione che se vogliamo veramente cambiare
il Sud e Napoli in particolare, c’è bisogno di un impegno straordinario,
una “cura da cavallo”.

Per affrontare e risolvere i problemi endemici, la polizia, i pubblici
ufficiali e gli stessi vigili devono essere messi nelle condizioni di far rispettare
le leggi.
Le forze dell’ordine devono essere la presenza visibile della legalità
nelle strade, riappropriandosi del territorio. D’altra parte bisogna prevedere
pene estremamente dure per chi offende o ferisce un pubblico
ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni.
È inammissibile accettare che dei pubblici ufficiali possano diventare
oggetto di minacce o di attacchi – come a volte abbiamo avuto, la possibilità
di vedere – da parte di persone che difendono un delinquente
per non farlo arrestare, senza che chi opera questi crimini subisca gravissime
conseguenze. In casi del genere le persone che si rendono responsabili
di tali reati dovrebbero essere fermate, assicurate alla giustizia
e scontare pene adeguatamente severe. I benpensanti del “politically
correct” sono pronti, in genere, a vedere in queste proposte un imbarbarimento
della nostra democrazia e del vivere civile; a questi ciechi che
non vedono il livello di barbarie in cui siamo caduti è necessario chiarire
che oggi a Napoli (ed in molte città del sud) i cittadini sono nelle condizioni
di non vivere in una democrazia in cui possono esercitare i loro
diritti.
In termini conclusivi la barbarie che viviamo al Sud deve essere contrastata
con misure eccezionali: da una parte eliminando il bacino da cui
attinge la criminalità attraverso il potenziamento dell’offerta di lavoro,
lo sviluppo culturale e l’isolamento sociale in cui si deve sentire chi delinque
e non rispetta le regole del vivere civile; dall’altra, combattendo
con una fermezza senza precedenti le organizzazioni criminali, cosa che
richiede un patto tra le istituzioni.

Alfredo Sasso
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sradicamento di qualsiasi forma di criminalità organizzata Empty Il vero cancro del sud è innanzitutto la criminalità.

Messaggio  MARIO PEPE Sab Feb 28, 2009 9:02 pm

Amici, la vera fondamentale battaglia è contro la criminalità a tutti i livelli. Ormai è un cancro galoppante che impedisce qualsiasi tentativo di migliorare la qualità di vita di tutti i cittadini normali, soprattutto della provincia di Napoli, ed è la logica conseguenza dei mancati investimenti delle imprese frenando lo sviluppo economico e sociale, quindi, la possibilità di creare ricchezza e occupazione. E' primario concentrarsi sù questo obiettivo, per farlo è necessario un cambiamento totale del nostro stato di diritto, perchè non corrisponde più ai bisogni dei cittadini italiani. Dobbiamo convircerci che oggi il tempo minimo necessario per assicurare i delinquenti alla giustizia, attraverso legittimi processi, è biblico, vanificando il senso di giustizia di chi è vittima di reati, non solo, ma è praticamente impossibile, in molti casi, quando si è condannati, scontare la pena, e chi parzialmente la a sconta ha tanti privilegi dettati dalla legge Gozzini che il carcere non è vissuto come luogo di penitenza e di riedicucazione ma è vissuto quasi come una parentesi breve e non troppo sacrificata della propria esistenza. Allora, con molto realismo, dobbiamo far pressione sui nostri parlamentari che spesso fanno leggi o parlono di cose che non conoscono e che probabilmente se vivessero, come loro dovere, di più con la gente, in mezzo alla gente, si renderebbero conto dello stato di sfiducia latente nei cittadini e frustante nei cittadini del sud italia, ancor di più in noi che abitiamo nella città di Napoli e nella sua provincia dove ancora la camorra e la micro delinquenza sciolta, non ha imposto il pizzo sull'aria che respiriamo semplicemente perchè con il loro malaffare stà sottrendoci anche l'aria respirabile.
Perchè non rivedere il ruolo delle forze dell'ordine? Perchè non riformare i vari corpi esistenti in Italia e creare uno, due, corpi di polizia semplificando e razionalizzando anche le spese in modo da incidere di più sulla lotta alla delinquenza? Perchè non rivedere, se non abrogare. la legge Gozzini per alcuni tipi di reati che più opprimono i cittadini? Perchè non potenziare e riformare la giustizia? Cento sarebbero le domande da porre, ma si avverte quasi il senso di impotenza o di parlare senza trovare ascoltatori, o senza trovare risposte, se non demagociche, che deprimono ancor di più la collettività che ragiona, gioco forza, sempre individualmente e mai collettivamente,
Stiamo abdicando sempre di più al nostro ruolo di cittadini portatori di diritti e doveri, contribuendo, in questo modo a creare una società barbara e anarchica.

MARIO PEPE

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