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Riduzione dei costi della pubblica amministrazione e suo ammodernamento

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Messaggio  Alfredo Sasso Mar Gen 20, 2009 9:42 pm

Non è possibile immaginare un ammodernamento della condizione Meridionale, senza sradicare la mentalità ancora diffusa della ricerca del ‘posto’.
In generale inteso non come la ricerca di un lavoro, ma come l’ottenimento di una occupazione a vita in un’amministrazione pubblica.

Senza voler generalizzare, tenendo pur conto di alcuni esempi lodevoli nelle nostre amministrazioni pubbliche, con personale impegnato con dedizione allo svolgimento delle proprie mansioni, è importante chiarire un punto fondamentale:

La Pubblica amministrazione non può più, né deve essere considerata uno strumento di possibile soluzione al problema della disoccupazione nel Mezzogiorno.

Scopo della pubblica amministrazione è quello di mettere al servizio del singolo cittadino e delle aziende private una serie di servizi essenziali di pubblica utilità che non possono essere gestiti dai privati.

Tutto questo al minor costo possibile. E’ sotto gli occhi di tutti che alcuni Enti hanno dei costi fissi elevatissimi, dovuti al pagamento del personale.
Questa enorme spesa iniziale, in molti casi non consente lo svolgimento di alcuna (o solo di una minima) azione di pubblica utilità.

Tale tema legato allo snellimento delle pubbliche amministrazioni deve avvenire di pari passo con la predetta politica di riduzione della pressione fiscale.

Snellimento delle organizzazioni pubbliche
Senza voler impattare sugli attuali livelli occupazionali, il progetto di snellimento organizzativo dovrebbe tener conto di due fattori:
a) Comparazione con strutture analoghe in Paesi più avanzati. Il semplice rapporto numero di amministratori rispetto a numero di amministrati potrebbe evidenziare quali sono oggi le organizzazioni a cui fare riferimento.

Questa pratica banale, nota con il termine inglese di benchmarcking è
in uso da tempo nelle aziende private che si confrontano chiaramente con le migliori realtà presenti sul mercato per rimanere competitive.
Non si comprende allora perché un comune qualsiasi del nostro Mezzogiorno, non debba confrontarsi con una organizzazione analoga del Nord Europa e conoscere ed eventualmente imparare da organizzazioni più efficienti.

b) L’ eventuale riduzione di organico potrebbe avvenire poi in maniera non traumatica, semplicemente non rimpiazzato il personale in pensionamento.

I due suddetti concetti innanzitutto riporterebbero equilibrio tra il mondo dell’impresa privata e quello del pubblico impiego. Questa politica andrebbe poi accompagnata da modelli di valorizzazione del merito anche del pubblico impiego.

Quanto sopra nasce dal concetto che il Meridione non può permettersi aree di privilegio, ed il miraggio del “posto” deve essere sostituito con il concetto della valorizzazione dell’impresa privata e dell’imprenditorialità dei singoli, che con un’amministrazione snella, agile ed efficiente, sarebbe molto più supportata e a costi più bassi.

La riduzione del peso del Pubblico, avrebbe come indiretto beneficio la riduzione dell’impatto della politica e delle pratiche clientelari.
Il lavoro non si deve elemosinare, né può essere dato in cambio di altro.
Il lavoro deve essere un diritto e un Paese deve creare le condizioni per favorire la creazione dei posti di lavoro e rendere le imprese private e pubbliche competitive scegliendo le persone più adeguate.

L’esempio
‘2033 Progetto Sud’ come Movimento deve dimostrare con i fatti la reale volontà di invertire la rotta, per cui qualsiasi aderente al progetto che si candidi ad una carica pubblica dovrà porre come condizione fondamentale la riduzione dei costi della politica.
Questo dovrebbe partire da una revisione degli stipendi dei politici nelle amministrazioni locali, con obiettivo di riduzione da un minimo del 30% fino al 50% delle attuali retribuzioni e del numero di amministratori necessari.

La selezione del Personale
Deve inoltre essere evidente la volontà di non colonizzare gli enti pubblici da parte della politica.
Deve essere chiaro nel programma di chi intende aderire al progetto, il ricorso ad agenzie di selezione del personale affidabili e monitorate periodicamente.
Questo per garantire l’assenza di pressioni politiche nel reclutamento di personale di qualsiasi livello e qualifica.

Quanto sopra andrebbe formalizzato dall’adesione ad un: Codice di autodisciplina degli amministratori locali.

Gli aderenti al Movimento ‘2033 Progetto Sud’, dovranno firmare un codice di autodisciplina con una serie di articoli che vanno:

a) Inammissibilità a candidarsi ad una carica pubblica se con procedimenti penali;
b) Definizione prima della candidatura degli obiettivi del proprio mandato, con pubblicazione annuale dei risultati rispetto a quanto prospettato.
c) Inammissibilità della ricandidatura, qualora i risultati non fossero in linea con gli obiettivi proposti;
d) Dimissioni immediate se l’amministratore si rende responsabile di comportamenti etici inadeguati, quali quello di raccomandare familiari o altre persone o favorire aziende o società a lui collegate;
e) Inammissibilità a candidarsi per più di tre volte alla stessa carica pubblica.

Alfredo Sasso
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