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4° punto del programma: riqualificazione ambientale del mezzogiorno

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Messaggio  Alfredo Sasso Gio Giu 18, 2009 9:10 pm

4) Riqualificazione ambientale del Mezzogiorno
È incredibile quanto il Mezzogiorno abbia ignorato e stia addirittura
distruggendo una delle sue risorse naturali che potrebbero essere una
fonte inesauribile di benessere per l’attuale e le future generazioni.
Non esistono, infatti, territori che possono competere con il Mezzogiorno
d’Italia in termini di estensione di coste e litorali per la balneazione; panorami e bellezze naturali; cultura e storia; clima mite e vegetazione
lussureggiante.
È come se i Paesi Arabi che dispongono della risorsa petrolio distruggessero
ogni giorno i propri pozzi e creassero un’economia alternativa
basata sul commercio di dinamite per la distruzione dei propri
pozzi petroliferi.
Come può un popolo arrivare a tale punto di depravazione e di stupidità?
Purtroppo se non partiamo da un’autocritica e non arriviamo a un
buon livello di autocoscienza collettiva, finché continueremo a dire che
è colpa di qualcun altro e che noi personalmente non possiamo farci
niente, dovremo metterci l’anima in pace e magari cominciare a commerciare
anche noi in dinamite per distruggere i nostri pozzi di petrolio
o meglio, come si fa dalle nostre parti, lucrare sull’immondizia per distruggere
l’ambiente in cui viviamo!
La responsabilità è nostra, non perché oggi tutti noi traiamo beneficio
da questa situazione, anzi ne siamo vittime. Ma siamo ugualmente
colpevoli per omissione, siamo responsabili di tacere, di esserci abituati,
di non avere più voglia o speranza di cambiare tutto ciò.
Contro questo disastro, dovremmo richiedere l’approvazione di una
legge ad hoc per “genocidio”. Cos’altro è se non genocidio, quello che
a diversi livelli di responsabilità, si sta perpetrando contro noi stessi e le
generazioni future?
È ugualmente colpevole chi semplicemente trasporta un camion con
immondizia che scarica su un terreno; chi è proprietario di quel terreno;
chi ha lucrato sull’intera operazione; chi ha visto, ma tace!
Non sarebbe più facile sfruttare ciò che la natura ci ha messo a disposizione?
Ma anche a vederla dal lato del più efferato criminale che vive nella
nostra Regione, come è possibile avvelenare il territorio in cui si vive e
mettere al mondo dei figli in una terra avvelenata dove è coltivata la verdura
e la frutta che mangiano?
A meno di non aver deciso di vivere in un’altra parte d’Italia, d’Europa o del Mondo questo è davvero folle. Veramente non abbiamo alternative?
Immaginiamo che vantaggio potremmo avere tutti dal riqualificare le
nostre coste ed il nostro mare, osserviamo quale economia sono riusciti
a costruire sul litorale romagnolo rispetto alle potenzialità che abbiamo
sul litorale Domitio, la costiera Amalfitana, quella Sorrentina, le coste
Pugliesi, della Basilicata, della Calabria e della splendida Sicilia.
Ma possiamo pensare di interrompere questa follia e capovolgere un
destino che ci sta distruggendo? A tale scopo un rilancio economico potrebbe
nascere proprio dalla riqualificazione ambientale.
Le proposte di “2033 Progetto Sud” sono: incremento delle pene per
chi si macchia da solo o mediante organizzazioni, del reato di “avvelenamento
ambientale”. Tale reato dovrebbe essere punito in maniera
esemplare, considerando l’impatto sulla salute pubblica; riqualificazione
delle aziende operanti nei nostri territori, mediante finanziamenti agevolati;
contrasto a tappeto delle aziende che non rispettino le norme ambientali
(anche le più piccole) per le quali oggi l’impressione è che ci sia
un alto livello di tolleranza; protezione e supporto dell’agricoltura locale,
favorendo colture di qualità e l’agricoltura biologica.
In questo modo il “made in Sud” diventerà un marchio di qualità riconosciuto
in tutto il mondo.
L’obiettivo è anche quello di sollecitare l’intero tessuto produttivo
meridionale, sia ad emergere dalla condizione di economia sommersa,
che oggi in parte la caratterizza, sia ad un più stretto rispetto delle norme
ambientali.
Tali proposte consentirebbero nell’arco di pochi anni di incrementare
il numero delle nostre coste balenabili e di creare tanti altri siti con
vocazione turistica.
Con investimenti qualificati il Sud d’Italia diventerebbe, vista la sua
meravigliosa collocazione geografica, un punto di riferimento nel mondo
per un turismo di qualità.
Ambiente, condizioni climatiche, storia, cultura e accoglienza risulterebbero
inimitabili punti di forza.
la città del futuro

Alfredo Sasso
Admin

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