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Messaggio  Alfredo Sasso Mar Giu 30, 2009 9:09 pm

5) Promozione della cultura, del merito individuale e delle tradizioni
locali
Questo punto rappresenta un elemento cardine dell’intero “2033
Progetto Sud”. Qualsiasi movimento che intenda rivoltare come un calzino
l’intera Società Meridionale, pur mantenendo quanto di buono viene
dalla nostra storia, non può prescindere dall’avere un ben definito
progetto nell’ambito della cultura.
Dal momento che l’obiettivo principale di questo progetto sono i nostri
figli e le generazioni future, la scuola in tale progetto deve avere un
ruolo fondamentale: deve essere disegnata a misura dei bambini e dei
giovani; insieme alla famiglia, deve essere lo strumento per massimizzare
le capacità individuali di ogni ragazzo, che deve essere aiutato in tutti
i modi ad esprimere tutte le sue potenzialità.
Se partiamo dall’analisi dello stato in cui versano le nostre scuole, ci
rendiamo conto che senza un inversione di rotta destineremo anche le
future generazioni al degrado.
È strano notare il modo in cui oggi la scuola porti avanti istanze sociali
molto forti, ma nella sostanza con alcuni comportamenti ormai anacronistici,
non riesca a favorire un’elevazione sociale degli strati più deboli,
stabilizzando anzi lo status quo.
Con una tendenza allo sfascio, al disinteresse a vari livelli, solo i figli
di professionisti e in generale degli strati sociali più agiati sono in grado
di raggiungere livelli di istruzione più elevati e di emergere.
La scuola deve essere il primo strumento di progresso della Società.
Senza entrare nell’ambito di un’analisi per definire a chi attribuire le
colpe di questo degrado in cui versa la scuola, possiamo passare direttamente
alle proposte di rinnovamento, che chiaramente prevedono un
forte impegno in termini di investimento.
La scuola per poter dare i migliori frutti deve chiaramente avere mezzi
adeguati, sia in termini di strutture che in termini di insegnanti. Se riconosciamo
che gli insegnanti devono aver un ruolo fondamentale nell’educazione
dei nostri figli, dobbiamo pretendere innanzitutto che venga
applicato il concetto di meritocrazia e adeguata formazione e selezione.
D’altro canto deve essere loro riconosciuto un livello retributivo
che li metta nelle condizioni di poter svolgere con orgoglio e soddisfazione
il proprio lavoro.
Gli insegnati dovranno essere valutati ogni anno sulla base dei progressi
ottenuti dai propri studenti.
Dovranno essere previsti insegnanti nelle ore pomeridiane per i ragazzi
che dimostrano volontà e interesse nello studio, ma che necessitano
di supporto post-scolastico.
La scuola deve essere considerata un luogo sacro in cui gli insegnanti,
qualificati, devono essere messi nelle condizioni di essere rispettati da
parte di studenti e genitori. A questo proposito i genitori dovranno essere
considerati responsabili di comportamenti inadeguati o di atti vandalici
da parte dei propri figli.
I presidi dovranno essere dei manager, in grado di gestire il bilancio
della scuola, l’efficiente uso delle risorse e la partecipazione alla valutazione
delle performance di chi vi lavora. Non dovrebbe più essere accettabile,
lasciare aule sporche, bagni non puliti da giorni, cose che purtroppo
oggi sono frequenti.
Oggi la scuola è pervasa da concetti post-sessantottini, e post-socialisti
che, senza generalizzare, spesso nella teoria postulano concetti di
egualitarismo e di supporto agli strati più deboli. Nella pratica, invece,
si assiste a vari livelli a situazioni che rendono la scuola di oggi “ingessata”.
Questa situazione ha nella realtà prodotto effetti completamente
opposti a quelli teorizzati. Cioè nella maggioranza dei casi, chi proviene
da una famiglia agiata, uscirà vincente da questa scuola e con grandi possibilità
di inserimento nella società, chi non ha mezzi avrà grandissime
possibilità di rimanere nelle condizioni disagiate della famiglia da cui
proviene.
Senza cadere in contrapposizioni Sinistra-Destra, il miglior obiettivo
che la scuola d’oggi può darsi è quello di fornire la possibilità ad un figlio
di operaio di diventare notaio, giudice, imprenditore o quello che
gli pare, se chiaramente ne ha le capacità.
In questo gli insegnati, sono attori importantissimi, ma non possono
restare soli. Oggi sono già molti quanti mettono il proprio massimo impegno
e il proprio cuore in un lavoro che è anche una missione, con uno
stipendio da fame e in condizioni difficili! Essi si devono rendere promotori di questa voglia di riscatto che la nostra società chiede a nome
dei nostri giovani.
Relativamente al rilancio delle tradizioni locali, questo risulta altresì
importante per cementare il popolo meridionale intorno alle sue radici
e tradizioni millenarie.
Lo studio del proprio dialetto e delle tradizioni artistiche e culturali
deve essere parte del programma educativo della scuola. Gli enti locali
devono promuovere e sostenere le iniziative che vanno in questo senso.
Si dovrà promuovere in questo modo una cultura locale, all’interno del
panorama nazionale, che consentirà di mantenere il senso di identità delle
popolazioni anche in un contesto globale e multiculturale.
Una cosa è essere aperti alle altre culture e alla capacità di interfacciarsi
ad un mondo globalizzato, un’altra è rinunciare alla propria identità,
non essendo capace di conservarne una.

Alfredo Sasso
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